• Le emorroidi


    • 1. Cosa sono?
      Sono dei cuscinetti vascolari e normalmente servono per “accompagnare” le feci all’esterno riducendo il trauma anale e per completare il complesso sistema della continenza fecale. Solo quando danno dei sintomi si parla di malattia emorroidaria. E’ la più diffusa causa di sofferenza della regione ano-rettale. Più del 50% della popolazione adulta occidentale soffre o ha sofferto di patologia emorroidaria. Molti soggetti lasciano trascorrere molto tempo prima di rivolgersi al medico. Le cure attuali sono in grado di eliminare senza o con poco dolore il problema, soprattutto negli stadi iniziali.

      2. Cos’è la malattia emorroidaria?
      Erroneamente descritte come “varici dell’ano”, le emorroidi patologiche sono dei corpi cavernosi di volume aumentato contenenti sangue venoso ed arterioso, che possono protrudere dall’ano. A seconda del plesso da cui traggono origine possono essere suddivise in emorroidi interne ed esterne. Le emorroidi interne aumentano di volume dentro l’ano e danno segno di sé in genere solo durante il passaggio delle feci, con dolore, sanguinamento e prurito e possono prolassare all’esterno dell’ano e rientrare da sole o con l’aiuto delle dita; sono molto dolorose se non si riesce a riposizionarle dentro l’ano. Le emorroidi esterne si sviluppano al margine dell’ano; se sotto tensione sono molto dolorose, più frequentemente delle interne possono complicarsi con la formazione di coaguli al loro interno (trombosi emorroidaria).

      3. Cause della malattia emorroidaria
      Non esiste una sola causa. Si sviluppano soprattutto con l’aumentare dell’età, le eccessive spinte per evacuare le feci, la lunga permanenza sulla tazza del bagno, le feci molto dure o irritanti, la gravidanza, i fattori ereditari, l’obesità, la stazione eretta prolungata.

      4. I sintomi
      Come già accennato la patologia emorroidaria è caratterizzata dai seguenti sintomi:
      • Sanguinamento alla defecazione, con sangue rosso vivo
      • Prolasso che può rientrare più o meno facilmente
      • Prurito accompagnato spesso da senso di ano umido
      • Dolore, in genere tipo bruciore
      • Nodulo/i esterni dolenti

      5. Come si fa la diagnosi?
      All’esterno possono essere viste solo le emorroidi nello stadio più avanzato, quelle non riducibili all’interno (IV grado), oppure quelle di III grado, riducibili mediante accompagnamento con le dita. Solo la visita proctologica e l’anoscopia possono porre diagnosi certa delle emorroidi interne (I e II grado) e individuare o escludere altre malattie proctologiche spesso associate.

      6. Quali sono i trattamenti?
      Il trattamento medico va diretto verso la possibile causa:
      • Se stipsi aumento dell’assunzione di fibre e liquidi ed uso di blandi lassativi formanti massa per ottenere feci più soffici

      • Correzione della diarrea, se presente

      • Riapprendimento di una corretta defecazione, evitando di spingere molto e a lungo

      • Bidet con acqua tiepida per ridurre spasmo e dolore. In caso di crisi acute, pert lo più da trombosi emorroidaria, questi presidi possono essere di aiuto, insieme all’uso di analgesici, antinfiammatori e flavonoidi, e nel giro di 7-14 giorni la crisi si risolve.

      Il trattamento chirurgico può essere ambulatoriale o in regime di ricovero, in relazione allo stadio della malattia ed alla gravità clinica:
      • La legatura elastica viene effettuata ambulatoriamente per le emorroidi di I e II grado. Consiste nell’applicazione di piccoli anelli elastici alla base delle emorroidiche si effettua senza anestesia.

      • La scleroterapia e la coagulazione all’infrarosso sono utilizzate per emorroidi interne , nei primi gradi. Tali procedure danno scarso dolore e il risultato è una discreta riduzione del volume delle emorroidi.

      • L’emorroidectomia è il trattamento riservato ai casi che non possono essere trattati ambulatoriamente con le tecniche precedenti o nei casi in cui non si è riusciti ad ottenere un risultato soddisfacente per il paziente Esistono molte tecniche che hanno in comune la rimozione delle emorroidi. Necessitano in genere di un breve ricovero e si effettuano in anestesia. Esistono diversi protocolli per il controllo del dolore postoperatorio.

      • Il trattamento più moderno consiste nella prolassectomia muco-emorroidaria secondo Longo con suturatrice circolare : tale tecnica risolve il problema nella maggior parte dei casi, con dolore molto ridotto e con degenze brevi; in mani esperte non comporta complicanze importanti, pur essendo un intervento chirurgico in piena regola.



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